Inizio della stagione Traithlon all’insegna della neve, sempre triplice disciplina. Da due anni ce l’ho in testa ma ancora non ci ero riuscito. Ce la faccio quest’anno. L’evento e’ di portata mondiale ma decido di provarci lo stesso.
Si tratta del Campionato del Mondo di Wintertriathlon a Cogne.
Il tutto si svolge sotto una leggera nevicata, non disturba la vista ma lascia quei 5cm di neve fresca e le temperature oscillare pericolosamente attorno allo zero che destano preoccupazione per la frazione di MTB. Nei preparativi si sgonfiano all’inverosimile i Tubless nel tentativo di avere maggiore aderenza possibile ed una ruota il piu larga possibile che non affondi in una neve gia a sensazione troppo molle. Non riesco purtroppo a fare un giro di prova con la MTB. Riesco invece di corsa, e i due strappi in salita mi fanno anche capire che correre su neve poco consistente come questa, sara dura!
Atmosfera mondiale, speaker in inglese, musiche a tema, parecchia gente sul percorso, noi siamo circa 130 fra uomini e donne. PRONTI…..VIA!
Correre mi e’ subito difficile, ho la sensazione di perdere meta’ della spinta e della presa con le scarpe che affondano nella neve. Sara’ infatti una fatica estrema correre solo 4km (con due belli strappetti), ma mi difendo apparentemente bene, cambiando circa in 40esima posizione.
Pago pero il PRIMO scotto: Sono praticamente gia sfinito, assenza di lucidita, gia al limite, in zona cambio comincio a fare casino: inizio a togliere le scarpe, ma poi decido di infilarmi il casco, non lo allaccio, cosi appena mi ripiego per tornare sulle scarpe, perdo chiaramente il casco, cadono anche gli occhiali, non riesco ad infilare la fibbia della scarpa da ciclismo. Capisco che devo fermarmi un secondo, faccio un respiro e ci riprovo.
Frazione di bici in conserva, non spingo mai troppo attento solo a stare in piedi ogni volta che la bici mi si intraversa con l’avantreno infilando zone di neve molle, o sgomma senza presa con la ruota posteriore. Il primo giro studio anche un po dove eventualmente poter osar al secondo giro. Recupero lo stesso una decina di posizioni.
Zona cambio Bici/Sci di Fondo: qui pago il SECONDO grande scotto, e, lo scopriro poi, mi allontano da un possibile insperato podio!!! Infilo le scarpe da sci di fondo a fatica, il Chip, l’ho montato troppo in basso senza pensare alla scarpa che ha una chiusura superiore bella rigida in carbonio. Chiarissimo il dolore alla caviglia non appena approccio alla spinta laterale: il Chip e’ chiuso dentro la scarpa esattamente sul malleolo! GENIALE!!! Non posso fare 6km cosi. Quindi mi fermo cerco di aprire in fretta la scarpa coi guanti e complice l’agitazione macchino parecchio tra guanti e Chip prima di riuscire a tirarlo un po su e richiudere in maniera degna la scarpa!
Gli sci sono dei fulmini, lode ai miei Skiman in Engadina dove lavoro…..ma errori di questo genere su uno Sprint, NON PERDONANO. Rivedo in lontanza i due , che scopriro essere poi della mia categoria, che mi hanno risuperato nelle mie fasi di casino, ma no riesco a ribeccarli prima del traguardo!!!
Peccato. Concludo lo steso contento…..un po di amarezza arrivera dopo quando scopriro che sui disastrosi tempi di cambio mi sono veramente giocato una risultato ancora migliore!
Grazie a tutti voi del sostegno che ogni volta lasciate trasmettere.
Valbossino multispecialista
Marco Sardano